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Istituto Nazionale Tumori, al via il nuovo programma di ricerca

Oncologia Redazione DottNet | 25/05/2018 11:02

Quattro settori strategici con nuove priorità su diagnosi e cure

Ha preso il via il programma quadriennale di ricerca dell'Istituto Nazionale dei Tumori (Int) di Milano. L'obiettivo è la messa a punto di quattro 'settori strategici': prevenzione e diagnosi precoce, medicina di precisione, complessità e tumori rari, e ricerca sanitaria. Si tratta di un cambio di rotta importante, spiegano dall'Istituto: "Sono le nostre nuove priorità su cui fondare la ricerca - ha sottolineato il direttore scientifico Giovanni Apolone - e diventano soprattutto uno strumento di programmazione, con un responsabile di riferimento che avrà il compito di definire un programma di azione".

L'Int ha appena compiuto 90 anni di vita, "e il nuovo programma di ricerca - ha commentato il suo presidente, Enzo Lucchini - sottolinea ancora una volta il ruolo cruciale che dal 1928 caratterizza il nostro Istituto, da sempre in prima linea per garantire al paziente la cura migliore". Tra gli obiettivi principali c'è la ricerca traslazionale, quella che porta i risultati delle scoperte direttamente al letto del malato: "Il nostro lavoro scientifico - ha aggiunto Luigi Cajazzo, direttore generale Int - si mantiene sempre a livelli elevati, tanto da rappresentare spesso lo 'start' ai cambiamenti nella diagnosi e nella cura. Questo ci rende il riferimento nazionale e internazionale in campo oncologico". Tra le scoperte più importanti nel campo dell'oncologia c'è quella di poter scegliere una terapia personalizzata in funzione del profilo genetico e molecolare del paziente.

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"Emerge sempre di più un fenomeno noto, ed ora molto studiato, vale a dire la capacità del cancro di mutare e resistere alle terapie - ha proseguito Apolone - questo ci sta portando a delineare una ricerca sempre più tecnologica, ma senza perdere di vista il paziente che andrà seguito nel tempo per studiare le caratteristiche mutevoli del cancro e trovare la terapia più appropriata a seconda della fase della malattia. Tutto va personalizzato, non solo le cure farmacologiche - ha concluso - e le nuove linee di ricerca vanno in questa direzione: fornire dati e informazioni per la migliore personalizzazione dell'intero ciclo di cure e assistenza".

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